Un sito dedicato a tutte le donne che sono state tradite... ...e a quelle che non sanno ancora di esserlo...

Un momento di sconforto

Mi guarda intorno e non riconosco più niente delle cose che vedo.
Niente ha più la stessa forma di prima, lo stesso colore, odore o sapore.. guardo ma in realtà non vedo e non ci riesco perché realmente niente sarà mai più come prima .
Ogni cosa che credevo di conoscere si è inesorabilmente trasformata in altro a me sconosciuto.
Nulla potrà mai essere come prima. Prima di vedere, prima di sapere, prima di morire.

Cosa prova una donna tradita lo può capire solo chi ha subito lo stesso trattamento.
I pensieri diventano persecutori, le immagini di loro due insieme sono come quelle dei film dell’orrore dalle quali ti copri la vista con la mano.
Ma quelle più pericolose sono le scene che ricostruisci nella tua testa : il loro primo incontro, il momento in cui hanno capito che sarebbero diventati amanti, il primo bacio, tutte le notti in cui lui stringeva lei nel letto, tutte le volte in cui lui prendeva il telefonino per chiamare lei, tutte le volte che lui apriva un sms sperando fosse lei , tutte le loro promesse, tutto quello che si sono detti , tutte quelle parole clandestine.

E poi inserisci inevitabilmente questi momenti nella vita che tu conducevi accanto a lui, ignara di tutto. Pensi a tutte le volte che lui ti ha mentito e ha preferito il sotterfugio con lei al rispetto per te.

E poi gli incubi che accompagnano le tue notti di solitudine, incubi pieni di tutte quelle immagini che ti perseguitano durante la veglia..rimestate con le tue paure inconsce e che ti fanno svegliare di colpo con il cuore che ti rimbomba nel petto e nelle orecchie.
Per la prima volta nella tua vita avverti la sua presenza come se fosse qualcosa dentro di te ma altro oltre te. E non serve a nulla appoggiare una mano sul cuore per implorargli di calmarsi, promettendogli che quel dolore, prima o poi, passerà..
..che quella sensazione di vuoto lo abbandonerà…
ma cosa può ascoltare un cuore imploso in se stesso, un cuore che si accusa della sua stessa sofferenza e che in fondo sapeva ma non ha avuto il coraggio di reagire?!
CODARDO.
E allora compatisci te stessa insieme al tuo cuore e ti fai coraggio pensando che dovete farcela insieme, che nessuno dei due può incolpare l’altro e sorridi perché sai che almeno lui non ti abbandonerà “finchè morte non vi separi”.
E pensi che loro sono felici insieme in questo stesso momento e che lo sono stati tante altre volte anche quando non potevi pensarci. E li maledici, senti dentro di te la rabbia e la sete di vendetta che si fanno largo tra la tua sofferenza e il tuo sconforto reclamando il loro pieno diritto di essere ammessi allo spettacolo e di poter finalmente rappresentarsi nella tua vita.
E tu cerchi di metterli a tacere dicendo loro che al momento giusto avranno lo spazio che reclamano e si prenderanno le loro soddisfazioni ma questo non consola né te né loro.

E ti sforzi di ripetere mentalmente i consigli dispensati da amici e persone care che ti dicono che non devi abbassarti al loro livello, che non ne vale la pena , che potresti peggiorare la tua situazione, che ti faresti ancora del male..
ma cosa può essere peggiore di quello che sto vivendo, cosa potrà mai arrecare un dolore più forte di quello che ho nel petto ora?!
Per cosa vale la pena continuare a essere corretta e onesta con i tuoi nemici?
È vero, però, che il mondo e la gente che lo popola può essere ancora più crudele dei tuoi carnefici. Quando nessuno della sua famiglia ti chiama per dirti che gli dispiace, per esempio, e allora cominci a immaginare anche loro che ti ridono dietro o che addirittura si compiacciono della fine che hai fatto così scritturi anche loro tra gli attori della farsa che ti ha vista protagonista inconsapevole.

Tu pensavi di interpretare la parte della principessa buona , bella e che tutti invidiavano e che era convinta di essere felice insieme al suo principe azzurro e poi scopri che eri l’unica sul palco a non sapere quale spettacolo stesse andando in scena e che in realtà si trattava di una tragedia e non di una commedia romantica a lieto fine..
nell’ultima scena dell’ultimo atto sei tu quella che muore tra le lacrime di pochi e gli applausi di tanti lasciando il palco ad un’altra attrice.
E ti ritrovi a piangerti addosso perché ti ripeti che sei stata veramente stupida a permettere che lo spettacolo andasse avanti , che ti fai pena e che, vedendoti dall’esterno, tutti quelli che conoscono la tua storia ripetono “Poverina!”.
E inizi a vederti con gli occhi degli altri non più protetta dai tuoi alibi e dai buoni propositi che usi per sdrammatizzare la situazione.
Inizi a vederti sola, triste per forza, senza progetti per i week-end né per il prossimo futuro, in attesa di un invito da parte di qualche tua amica felicemente sposata che ti permetterà di impegnare almeno qualche ora delle tue giornate vuote.
Ti vedi svegliarti nel letto con la parte destra intatta, alzarti senza troppa convinzione che sia la cosa giusta da fare, truccarti e sistemarti ore senza alcun motivo (anche se ti ripeti che è giusto farlo per te stessa)..
ecco che dopo esserti vista così fai più fatica a darti le tue pacchette sulla spalla e a farti forza da sola e ti senti ridicola.
Pensi che forse è la disperazione a farti credere che la tua situazione non sia poi così terribile ma che la realtà delle cose è un’altra ed è impietosa e scoraggiante.
Che in realtà sei tornata ad essere una persona mediocre, che si accontenta del poco che ha illudendosi di essere persino fortunata.
E quando dentro di te riunisci le tue forze e ti dici che ben presto dimostrerai al mondo e anche a quei due farabutti quanto vali e quello che puoi fare, subito dopo ti chiedi se sia realistico questo proposito e, dentro di te, si insinua il dubbio che la verità sia un’altra:
sei sola , sei stata messa da parte a favore di una donna migliore di te, non hai alcun tipo di stabilità lavorativa ed economica e le persone intorno a te ti incoraggiano dicendoti che ce la farai solo perché è l’unica cosa che si può dire in casi come questi.
È l’ombra del fallimento personale che oscura le tue speranze e ti toglie la forza e la voglia di combattere e opporti alla triste realtà.

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