Un sito dedicato a tutte le donne che sono state tradite... ...e a quelle che non sanno ancora di esserlo...

Ci siamo traditi a vicenda ma stavolta non la supero-Petunia

La prima volta che mi tradì fu dopo i fatidici 7a di matrimonio era il 1986, lo percepii a pelle… pur non mancando in nulla sentivo che qualcosa non andava, lo affrontai e lui confessò dicendomi che era solo sesso.
Io ci credetti e la storia finì lì, seppi da alcuni suoi colleghi che lei lo cercava in continuazione ma che lui non voleva più saperne.
10a dopo, un pomeriggio mentre stavo uscendo per andare a prendere il bimbo più piccolo a scuola mi arrivò una telefonata, non sò come aveva trovato il numero, si presentò come il marito dell’amante di mio marito, mi disse che li aveva seguiti e affrontati e mio marito non aveva mostrato nessun timore, anzi gli aveva risposto che doveva vedersela con la moglie. Mi proponeva di conoscerci per rendergli pan per focaccia.
Ovviamente non ci pensai neanche per un’attimo e non dimostrai il benchè minimo stupore… non volevo che un’estraneo percepisse il mio dolore.
Subito dopo mi sentii male, dovetti telefonare alla madre di un compagno di classe di mio figlio per farglielo prendere, io non ero in grado di uscire.
Chiamai mio marito a lavoro, gli dissi che mi aveva chiamata il marito della sua fidanzata e di non tornare a casa se stava con me solo perchè ero la moglie e madre dei suoi figli, lui mi disse di stare calma che mi avrebbe detto tutto e che mi amava.
All’epoca andava a lavoro con il bus aziendale e non c’era modo di tornare a casa prima per cui mi lasciai andare al dolore certa che lui non potesse tornare prima di 4ore, invece me lo ritrovai a casa dopo 15 minuti, aveva chiesto la moto in prestito ad un collega e in 15 minuti aveva fatto 30km nel traffico di Roma per arrivare a casa.
Mi pregò di stare calma, di non fare pazzie, mi disse che era felice del fatto che l’avessi scoperto perchè non sapeva più come liberarsi di lei… Che ammetteva di essere stato attratto dal sesso e dalla devozione di lei ma che niente poteva distruggere il nostro amore.
Lei lavorava con lui e aveva lasciato marito e figli subito dopo che il marito l’aveva scoperta, era andata a stare da un’amica e pretendeva sempre di più da lui.
Gli dissi che stavolta non riuscivo a perdonare che sentivo un malessere fisico che avrebbe dovuto riconquistarmi… passammo 2 giorni a fare finta di nulla davanti ai bambini e a piangere uno nelle braccia dell\\\’altro quando eravamo soli.
Una sera tornando dal lavoro mi disse di aver parlato con lei e di averle detto che si era reso conto che non voleva perdermi e quindi di non voler più in nessun modo avere nulla a che fare con lei ma che lei non l\\\’aveva accettato e l\\\’aveva seguito e tentato di bloccare mettendo la macchina davanti alla sua.
Così decidemmo insieme che era meglio evitare e che lui si sarebbe preso 3 mesi di aspettativa in modo da sparire anche dalla vista di lei.
Ma lei non si arrese e mi chiamò al telefono dicendomi che voleva parlarmi, accettai, ci demmo appuntamento di lì a poco… mio marito non voleva mi diceva che qualsiasi cosa mi avesse detto lui non aveva mai smesso di amarmi e che temeva potesse farmi del male ma io non sentii ragioni.
Non sono mai stata una donna fragile e comunque mai avrei dimostrato il mio dolore a lei.
Andai all’incontro senza che nessuna delle due conoscesse l’altra ma quando vidi arrivare da lontano una tipa tutta in tiro con l’aspetto da peripatetica capii che era lei, le andai incontro e le chiesi se era xx lei apparve stupita e con un fil di voce mi rispose di si chiedendomi se fossi la moglie di xy, io annuii e capii al volo che si aspettava una moglie, goffa e per niente avvenente e che era rimasta male nel vedermi bella e soprattutto palesemente più giovane di lei (e si l’amante aveva anche 6 anni più di me).
Non nego di essermi sentita invincibile, la invitai a prendere un caffè e poi le chiesi perchè aveva voluto incontrarmi, lei mi disse che lui gli aveva detto di non potermi lasciare per via dei figli piccoli e che l’amava ecc.
Io non feci una piega e le risposi che non solo non avrei mai usato i figli come ricatto ma che ero disposta a lasciargli tutto se amava lei, tirai fuori il telefono dalla tasca (non c’erano ancora i cellulari veri e propri ma i motorola si e mio marito me lo aveva regalato per contattarmi dato che facevo un lavoro che mi teneva sempre in giro).
Lei si stupì del telefono e io la rassicurai, le dissi che avrei chiamato mio marito e gli avrei detto che non doveva temere nulla se amava lei io non avrei fatto nulla… telefonai a casa e dissi a lui quello che lei mi aveva detto e quello che avevo risposto, lui mi disse di passargliela e lo feci.
Capii dalla faccia di lei e da quello che rispondeva che lui la stava maltrattando e che le diceva che mai avrebbe dovuto importunarmi.
Lei attaccò e scoppiò a piangere mi disse che lui aveva ammesso di averle detto di amarla quando stavano insieme ma che era ovvio visto che se una donna ti chiede se la ami mentre ci stai facendo sesso mica puoi dirle di no.
Mi fece quasi pena e non infierii, anzi onestamente non ce l’avevo con lei ma con lui.
In seguito mio marito chiese di essere trasferito e non ne sentii più parlare.
Passarono anni normali, mio marito non mi tradiva più ma era spento, l’assurdo era che quando aveva le amanti era splendido, mai una mancanza. Da fedele dopo i primi anni per riconquistarmi era diventato anonimo sembrava non mi amasse più.
O forse ero io che cercavo qualcosa, fatto stà che credetti di innamorarmi di un’altro io avevo 44a lui 36 scapolo, pieno di attenzioni e sessualmente poco attivo (il che mi andava benissimo avendo difficoltà ad andare con un’altro uomo) ma pieno di romanticismo, che feci?
Dissi tutto a mio marito e invece di fare come aveva fatto lui lo lasciai perchè non volevo vivere col piede in due staffe.
Presi una casa in affitto abbastanza vicina per non sconvolgere i figli anche se ormai grandi e me ne andai.
Mio marito impazzì di dolore mi cercò, provò ogni cosa, aggredì l’altro spaventandolo a morte ma io non volli sentire ragioni e chiesi la separazione, evitavo di incontrarlo quando sapevo che si vedeva con i ragazzi lasciavo casa per farli stare a loro agio.
Così non lo vidi per quasi un anno fino a che non ci incontrammo in tribunale per la separazione, quando lo vidi ebbi un tuffo al cuore… mi resi conto di quanto mi piacesse, di quanto lo amassi, di quanto mi attraesse sessualmente (penserete che sono matta e avete ragione).
Facemmo la separazione e lui mi invitò a pranzo per “festeggiare” era tranquillo, simpatico, e molto sexi… gli arrivò un sms ma non degnò il telefono di uno sguardo e io mi sentii gelosa.
La faccio breve, quella sera facemmo l’amore in auto e da quel giorno lui diventò il mio amante, si il mio ex marito diventò il mio amante e così capii cosa vuol dire essere un’amante… è immensamente più facile che essere una moglie.
Per un po’ siamo andati avanti così poi ho lasciato l’altro con cui ovviamente non ero mai andata a vivere e sono tornata a casa.
Per un lungo periodo tutto è andato a meraviglia anche se ogni tanto quando si litigava anche per una sciocchezza lui mi rinfacciava di aver sfasciato la famiglia ecc.
Nel frattempo i figli sono cresciuti hanno finito gli studi, trovato un lavoro e se ne sono andati a vivere altrove.
Io e lui abbiamo cominciato a vivere un nuovo innamoramento, tutto splendido penserete, invece no.
Nel 2012 ho iniziato ad avere seri problemi sul lavoro fino a che mi è stata diagnosticata la sindrome da burnout e sono caduta in una depressione sempre più seria, dipendente dai farmaci e con il male oscuro che mi consumava.
Nel 2014 mio figlio maggiore viene a trovarci e mi chiede come stò io non sò come mi è uscito ma gli dico che secondo me qualcosa non va con il padre, poi ci ripenso e lo tranquillizzo…lui riparte (vive in un’altra città) ma a me si insinua il tarlo, e se in una persona normale il tarlo fa danni in una depressa fa uno tsunami.
Inizio a chiedere a mio marito con chi mi tradisse, mi dà della pazza e della visionaria, gli impongo di installare un programma sul cellulare con cui sò sempre dove si trova perchè stò in ansia, gli controllo tutto e comunque stò male… Ho un sesto senso per i tradimenti l’ho sempre avuto ma sono depressa e a volte penso di essere veramente matta.
Alla fine di agosto 2014 precisamente il 27 cercavo il mio bancomat nelle sue tasche, glielo avevo dato per prelevare e si era dimenticato di restituirmelo e sento un cellulare, non il suo o meglio il suo ma quello vecchio non uno smartphone, un vecchio scassatissimo che aveva rottamato (lui non usa internet non sa farlo, non ha fb o simili, non ama mandare sms si impicca a scriverli).
lo accendo e apro il menù vedo che ci sono sms e comincio a leggerli: “Amore è stato bellissimo venire insieme non mi era mai successo ti amo davvero” e altri più o meno sessuali… tanti al ritmo di uno ogni 30 secondi 150 al giorno a cui lui aveva risposto laconicamente con un “certo” o un “va bene”… tanto che lei si era lamentata in un sms del fatto che lui non le rispondesse.
Con il telefonino in mano lo affronto e lo aggredisco, lui mi dice che finalmente me ne sono accorta che è una storia di sesso che non avrebbe mai voluto iniziare che come sò gli hanno sempre fatto schifo gli uomini che si fanno l’amante giovane e che come un cogl…. ci era cascato, mi racconta tutto, lei lavora con lui ma non a stretto contatto ma con varie scuse si era fatta mettere dal capo a svolgere incarichi con lui, una volta per sbaglio l’aveva sfiorata e aveva chiesto scusa ma lei gli aveva detto di non scusarsi perchè gli piaceva che lui la toccasse e a quel punto si era sentito uno stupido a non proporle di vedersi fuori (lui 55a lei 32).
Lei aveva proposto subito un albergo e lui ci era andato riluttante pensando di non essere più in grado e di aver scoperto che lo era eccome.
Mi ha raccontato tutto, lei due anni prima era l’amante di un uomo sposato di 50 anni, era rimasta incinta per questo lui aveva lasciato la moglie e ora era sposato con lei e avevano una bambina di 2a ma che lei si era invaghita di mio marito.
Gli ho chiesto se l’amasse e lui mi ha risposto chiedendomi se fossi pazza: “come posso amare una che ha l’età di nostro figlio” e poi mi ha confessato che era cominciata 6 mesi prima ma si erano visti in albergo 8 volte in tutto, anche se sul lavoro lei gli stava sempre attaccata nonostante la madre di lei lavori lì e fosse terrorizzata che li scoprisse.
Così l’ha chiamata e le ha detto: “mia moglie sà tutto, sapevi che era solo sesso non ho mai detto di amarti, è finita” e ha chiuso.
Mi ha raccontato che si era fatto un’altra scheda e l’aveva messa nel vecchio telefono che lasciava a lavoro o in garage, dove io non metto mai piede e quando andavo a lavoro si incontravano prima di andare a lavoro anche loro, mai saliti nella stessa macchina, mai preso un caffè al bar… lei aveva il terrore del marito ma aveva voluto rapporti non protetti elui l’aveva accontentata.
A me è preso un’accidenti, ho pensato alle malatte, a una gravidanza, visto che lei era avvezza a farsi mettere incinta e glil’ho urlato contro.
Gli ho detto che avevamo fatto il lavaggiio del cervello ai nostri figli e che lui si era comportato come un cretino, inoltre potevo accettare tutto ma mai una malattia sessualmente trasmissibile.
La mattina dopo gli ho fatto fare le analisi e per 6 mesi sono stata attenta a tutto, per fortuna era negativo.
Nel frattempo lei non si è arresa ha continuato a chiamare e dato che lui non rispondeva ha mandato sms con scritto quanto lo amasse, che immaginava che non potesse parlare e se lui solo avesse fatto un cenno avrebbe lasciato il marito per lui.
Non ci ho visto più l’ho chiamata e le ho detto di sparire altrimenti avrei avvisato madre e marito ma non ci ha creduto e ha insistito, intanto mio marito davanti a me chiedeva copie delle ricevute dell’albergo per dimostrarmi che aveva detto la verità e sottostava ai mie interrogatori, ma al contrario di molti anni prima era meno costernato, mi assecondava ma non sembrava addolorato, diceva di aver fatto una stronzata ma non era nulla, non ci era mai uscito per una passeggiata, non ci aveva fatto discorsi, non le aveva fatto confidenze di nessun tipo…. ripeteva: “è stato solo sesso e tu non mi cercavi più eri presa dalla tua depressione, del resto non ti importava”.
Lei andò a cercarlo a lavoro nonostante lui avesse detto al capo di non voler lavorare con lei e questi lo avesse accontentato, lo tampinava e piangeva, minacciava… insomma faceva di tutto anche se lui la ignorava.
Così non ci vidi più la cercai su fb e dalle foto e dalle amicizie risalii al marito, alla figlia di lui del primo matrimonio e a dove questa lavorava… telefonai e me la feci passare, mi spacciai per un’ambulatorio che aveva perso il recapito del padre e se poteva fornirmelo, me lo diede subito.
Così chiamai lui e gli raccontai tutto, lui mi chiese di mandargli gli sms ma io risposi che non potevo.
Rischiavo una denuncia per violazione della privacy, le dissi di tenerla a bada e lui annuì.
Poi chiamai lei e le dissi quello che avevo fatto, aggiungendo che doveva chiedere il trasferimento ad altra sede altrimenti sarei andata lì a sputtanarla.
In seguito mio marito mi disse che lui l’accompagnava e l’andava a riprendere e la madre di lei non la perdeva mai d’occhio finchè dopo meno di un mese si è trasferita.
Pensate sia finita?
Dopo un mese circa mi arriva una telefonata dalla caserma dei carabinieri di un quartiere di Roma, il maresciallo mi chiede di presentarmi in caserma perchè c’è una diffida nei miei confronti da parte della sig.ra xxxx … Cornuta e mazziata, per fortuna avevo fatto solo 2 telefonate e non avevo divulgato gli sms.
Mi recai dai carabinieri vicino casa mia e gli raccontai tutto, il comandante mi disse che era una pazza e che non c’erano gli estremi per diffidarmi o denunciarmi, fece una telefonata e venne fuori che il maresciallo era suo zio e volevano spaventarmi… ma il comandante della mia caserma lo rimproverò e si fece mandare la diffida per fax e la annullò non senza prima farmela leggere… Così scoprii anche la sua residenza.
Mio marito si arrabbiò tantissimo con lei ma mi disse che non ne valeva la pena e che in ogni caso la vendetta andava consumata fredda.
Io gli dicevo che mi sentivo perduta come potevo difendermi da una ragazza trentaduenne arrogante?
Abbiamo raccolto i cocci e ricominciato ma io ci penso ancora, ho cancellato tutto il passato i suoi e i miei errori ma quello che è successo due anni fà non riesco a rimuoverlo, ogni tanto glielo dico e lui si alteram mi dice che non devo pensarci che il nostro è un legame che va avanti da 41 anni ed è indissolubile.
Ma io non trovo pace… CONSIGLI?

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