Cari colleghi e colleghe di dolore
La mia storia somiglia a tante altre tranne che pareva iniziata come una favola. Innamorati a distanza per quattro anni in cui ci siamo laureati ed abbiamo faticosamente cercato lavoro. Poi siamo andati a convivere: finalmente vicini e liberi di addormentarci insieme, quattro anni spensierati di passeggiate la sera e progetti fatti con pochi soldi e tanti sogni!
Eravamo felici ma il mio ex voleva vivere più vicino ad i suoi genitori ed i suoi amici. La sua comitiva è stata sempre una presenza scomoda ed invadente nella nostra relazione. Lui proprio non poteva stare senza vederli almeno due volte a settimana e mi accusava di essere “Una strega possessiva” nel volerlo tenere un po’ di più in casa con me e di volere “Un rapporto morboso tipo Olindo e Rosa Bazzi” quando gli chiedevo di stare un po’ di più da soli noi due. I problemi quindi sono cominciati a causa del trasferimento nella piccola provincia, un paesino senza mezzi pubblici che io percorrevo in lungo e largo a piedi alla ricerca di lavoro non avendo la macchina. Ero stata favorevole a lasciare la grande città solo per vederlo felice ed, in fondo, io in città avevo un lavoro precario mentre lui in provincia avrebbe potuto lavorare stabilmente. Dopo mesi di solitudine ed apatia l’unico lavoro che sono riuscita a trovare nel suo paesino è stato educatrice in una comunità di recupero per alcol e tossico dipendenze.
Tale lavoro mi costringeva ad orari tipo metalmeccanico FIAT con turni massacranti anche di notte.In quelle serate il mio ex usciva tranquillamente con gli amici senza aspettarmi a casa e senza lasciarmi mai un piatto caldo o un piccolo servizio di riordino o pulizia della casa. Stavo lentamente andando in burn-out ma cercavo di tenere duro perchè lo amavo tantissimo e ringraziavo Dio per quel lavoro sciagurato che pure mi piaceva e dava a lui la possibilità di avere serate di libero sfogo a fare calcetto,birre al fra fra uomini e giochi da tavola ( il bambinone).
Io intanto convivevo ogni giorno con malattia e morte. Nell’estate del 2010 una mia paziente si è suicidata gettandomi in profonda depressione e ri-discussione di me stessa come professionista e come essere umano. In quel mentre il mio ex improvvisamente (forse vedendo tutti gli amici che si sposano e fanno figli) decide che vuole sposarsi anche lui da che prima pareva voler convivere ad oltranza. Gli ho chiesto di aspettare, che stavo male e non era il momento ma lui ha detto perentorio “O mi sposi o ci lasciamo”. Da allora mi sono sentita solo una pedina nella sua vita. Credo volesse sposarsi e fare figli a prescindere da me ,solo per seguire un copione sociale. Qualche mese prima avevo temuto di essere rimasta incinta per una disattenzione e lui mi aveva detto “Ce lo teniamo ma non ti sposo”. Ero andata a cercare la pillola del giorno dopo al consultorio di fronte a tanta freddezza. Ho accettato di sposarlo per non perderlo ma sapevo che stavamo facendo una cazzata.
Dopo due anni di solitudine e sacrifici in cui pulivo casa come cenerentola e lavoravo come un negro sempre sola,senza mai trovarlo a casa quando tornavo mi sono invaghita di un conoscente e, onesta e corretta come sono, ho voluto parlargliene subito. Gli ho spiegato che stavo provando a non vederlo più e che fra noi non c’era stato nulla (nemmeno un bacio!) ma che sentivo che si stava aprendo una profonda crepa fra noi e volevo salvare il salvabile.
Il mio ex marito apparentemente aveva capito ma da allora le cose sono peggiorate ancora. Io ho chiuso ogni rapporto col conoscente per il quale mi ero presa una cotta ed ho continuato a lavorare come un asino, piangendo in solitudine e ricordando quei pochi scampoli di affetto ed ascolto ai quali avevo anche rinunciato per salvare il matrimonio. Circa sei mesi dopo il mio ex marito mi chiede di separarci e adduce come spiegazione il mio lavoro,la mia “infatuazione seppur casta” per il conoscente ed il continuo stato di esaurimento nervoso a cui mi portavano i turni di notte.
Dopo essere stato incalzato da varie domande alla fine ha ammesso quello che già avevo scoperto dal suo computer: c’è un’altra donna conosciuta su Meetic. Lui ha addossato a me tutte le colpe. Ha detto che si sentiva ormai scapolo e libero di andare a cercare altrove,guardarsi attorno come avevo fatto io e che così facendo si era innamorato di una donna sposata con un figlio di sei anni che ,per sua stessa ammissione, all’inizio delle loro chattate oltre che col marito legittimo aveva anche una relazione con un altro uomo sposato. Piano piano l\’uomo sposato è sparito e lei si è attaccata al mio di marito come una cozza allo scoglio. Ha iniziato un corteggiamento molto furbo e subdolo fatto di complimenti e lusinghe a lui “il suo principe” e denigrazioni e attacchi verbali a me “la moglie strega che non lo apprezza”. Sono poi partiti gli incontri clandestini di sesso in albergo e nella casa di lei ( quando il marito portava il bimbo dai nonni).Alla fine gli ha intimato di lasciarmi altrimenti lei non avrebbe lasciato il suo di marito. Quando l’ha ammesso ha detto che era colpa mia e che io lo rendevo “impotente sessualmente”.
Nonostante l\’umiliazione ho provato a salvare il rapporto. L’ho implorato di troncare con lei e restare assieme. Siamo stati in terapia di coppia e dal sacerdote. Sono passata per la fase dei ”separati in casa” in cui assistevo impotente alle crisi di pianto (finto) di mio marito, ai suoi ”Non ce la faccio senza di lei” oppure “Io la amo ancora e mi sto sforzando di stare con te”. Ogni tanto mi capitava di beccare i loro sms e mail…lui sembrava un\’adolescente in piena pubertà. Alla fine non ce l’ho più fatta e sono andata via di casa.
Francamente non so cosa passi per la testa di questi uomini che perdono la ragione per una sconosciuta in una chat-room buttando in aria magari dieci anni di amicizia,fidanzamento e poi convivenza e nozze.
Prima ero piena di sensi di colpa perchè ho sempre creduto che il mio ex fosse un uomo esemplare e che, se persino lui era arrivato a tradirmi in un sordido albergo con una matta (sposata che bazzica meetic,badoo ed altri siti di incontri invece di pensare al marito ed il figlio), mi dovevo essere comportata davvero malissimo. In questo processo chiaramente non hanno aiutato né suoceri né genitori i quali, anzi succubi di una mentalità maschilista, continuavano a chiedersi ed a chiedermi cosa potessi aver fatto IO e NON lui per arrivare alla crisi.
Ora che ci siamo definitivamente separati capisco che io non potevo reggere quella vita di sospetti e paure. Nutro un profondo rispetto per chi resiste e cerca di salvare il proprio matrimonio. Credo che non esista una formula univoche ed ogni storia è una storia a sé. Molto dipende dal partner traditore/traditrice…nel senso che se è realmente pentito/a e non prova più nulla per l\’amante forse si può davvero ricostruire.
Nel corso del mio tentativo di riavvicinamento al mio ex abbiamo frequentato un seminario che si chiama Retrouvaille nel quale ho ascoltato tante belle testimonianze di persone che sì ce l\’hanno fatta, hanno perdonato ed hanno avuto anche un secondo figlio. Io sono profondamente amareggiata e morta dentro, non credo più nell\’amore ma non me la sento di fare di tutta l\’erba un fascio… esistono situazioni salvabili. La mia evidentemente non lo era.
Il mio ex ha detto che amava la sua meretrice della chat room..che non ha mai provato nulla di simile in vita sua nemmeno per me o altre sue ex. Non riusciva a togliersi di dosso i suoi regali ( di lei) e nemmeno a cancellare le sue email ed sms. Io ,in un momento di pietosa sottomissione, l\’ho persino aiutato a fare un back-up delle lettere ed i messaggi di lei sul pc ( senza ovviamente ri-leggerli o approfondire ) in modo tale da toglierglieli almeno da sotto il naso. Non potevo sopportare di convivere con un marito che aveva sul telefonino messaggi che dicono “Elena ti amo!” oppure “Ti voglio nuda sul mio letto!”. Mi sentivo frustrata ed umiliata…ma costringerlo a cancellarli era inutile, frignava come un ragazzino di 14 anni alla sua prima cotta che viene costretto dalla sorella maggiore a mettere giudizio.
Mi sono convinta che sì, Elena la ama e non ama più me…tanto vale che finisca tutto. Il mio è stato un metaforico suicidio amoroso come nel video di Amy Winehouse “Back in black” in cui la compianta cantante partecipa al funerale del suo cuore e lo mette in una piccola bara. Oggi penso spesso al nostro viaggio di nozze, ai momenti felici ai disegni ed i regali che gli ho fatto e che lui faceva a me. Alle nostre gite al mare,a come ci siamo conosciuti e tutto mi sembra falso,un ricordo fasullo innestato nella mia testa come nel film di fantascienza “Total Recall”. Chissà dov\’è finito quel ragazzo che amavo,dagli occhi ingenui come quelli di un gattino. A volte mi chiedo come si possa sentire chi ha condiviso anche la nascita di un bimbo e come queste “donnacce” riescano ad essere non solo più importanti di una moglie ed innamorata storica ma anche del proprio stesso sangue.
Per favore non lasciatemi sola..scrivetemi qualche commento o solo un incoraggiamento… sono confusa ed in cura con psicofarmaci ormai da mesi.Sono tornata dalla mia famiglia e cerco disperatamente un nuovo lavoro.Gli uomini nemmeno li guardo ,desidero stare sola e leccarmi le ferite.
Celeste
Giugno 8, 2015 at 21:39
Hei, non abbatterti. E’ solo un uomo, in fondo. Credo che tu dovresti ricominciare, ricominciare per davvero e partire da te stessa. Cavoli, se non ora, quando? Hai sempre pensato a lui, a quello che LUI voleva, a quello di cui LUI aveva bisogno. Adesso pensa a te. Iscriviti a qualche corso che hai sempre voluto frequentare, leggi, ascolta musica, guarda film, vai a delle mostre. Investi su di te tutte le tue forze. Amati, e inizia a guardare il mondo da una nuova prospettiva.